Con il comunicato del Presidente dell’ENEA del 24 febbraio scorso sembrava che l’ente volesse tempestivamente prendere misure efficaci per il contenimento della possibilità di contagio. In particolare si sottolineava “è possibile attivare in via d’urgenza forme temporanee di Lavoro Agile fino al 6.3.2020”. Ma le modalità straordinarie per usufruire del lavoro agile venivano tuttavia subito contraddette da interpretazioni difformi nei diversi centri. Persino il carattere d’urgenza del 6 marzo 2020 veniva vanificato. Nel senso che in realtà si è trattato solo di una riapertura dei contratti ordinari di lavoro agile che erano stati già attivati nei mesi scorsi e che prevedono un massimo di 6 giorni mensili. Ora l’emergenza, dalle autorità, è stata spostata di nuovo, prima al 15 marzo e poi al 3 aprile. Con il nuovo DPCM dell’8 marzo 20120 si estendono drammaticamente le zone rosse e si prendono in esame misure per scoraggiare occasioni di spostamento. Di fronte al fatto che l’Italia è il secondo paese al mondo nel contagio, le uniche misure straordinarie che si intravedono in ENEA sono solo per i genitori che hanno figli in scolarità primaria, la sospensione delle attività sindacali, il divieto di ingresso per gli assegnisti di ricerca (!), ancora una volta considerati non alla stregua degli altri dipendenti. La FLC CGIL e la Uil hanno chiesto di nuovo misure incisive. Ora anche nei centri cresce la protesta.
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All’Avv. Davide Ansanelli
Direzione Personale ENEA
Oggetto: Richiesta misure straordinarie e non solo ordinarie atte a tutelare la salute del personale dipendente e a fronteggiare l’emergenza sanitaria Coronavirus.
Le scriventi Organizzazioni sindacali, chiedono che l’ENEA si attivi con misure straordinarie, come sta avvenendo nel paese e anche negli altri enti di ricerca, per affrontare con tutti i mezzi possibili l’emergenza sanitaria. Negli ultimi due giorni è intervenuto il governo con un nuovo decreto contenente misure sia prescritte che raccomandate di massima cautela.
Con il Comunicato del Presidente del 24 febbraio scorso sembrava che l’ENEA affrontasse in modo tempestivo e coerente la situazione. In particolare il comunicato evidenziava: ” è possibile attivare in via d’urgenza forme temporanee di Lavoro Agile fino al 6.3.2020 incluso”. Quindi era evidente il riferimento a modalità non ordinarie e il riferimento ad un periodo straordinario, che ora il governo ha esteso almeno a tutto il 15 marzo. Al contrario, nella pratica, quanto sostenuto nel suddetto comunicato è stato contraddetto. Di fatto il LAG continua ad essere considerato soltanto nelle sue procedure ordinarie e che quindi si intende contingentare l’utilizzo al massimo di 6 giorni mensili anche nel periodo di massima emergenza. Siamo al paradosso che l’ENEA, partita tempestivamente sul ricorso straordinario del lavoro agile, ritorni oggi al suo utilizzo ordinario, mentre altri enti anche ieri fanno emergere disposizioni sul carattere straordinario almeno al 15 marzo 2020 del ricorso al lavoro agile considerato “nell’emergenza epidemiologica la modalità più idonea a prevenire e contenere la diffusione del contagio”. Le scriventi organizzazioni chiedono pertanto:
1) Nei periodi di emergenza massima, quelli Indicati dal comunicato del Presidente fino al 6.3 20120 ora spostati dal governo al 15 marzo, il lavoro agile non deve rientrare nel regime ordinario e quindi non può limitarsi oltre i 6 giorni mensili
2) Quanto affermato vale a maggior ragione per coloro che hanno preso alla lettera il suddetto comunicato e si troverebbero quindi a non poter usufruire più di LAG, fatto salvo per genitori con figli frequentanti le scuole primarie, unica misura di fatto aggiuntiva presa in ENEA, oltre allo slittamento delle relazioni e incontri sindacali.
3) Supporto degli uffici nei centri ad incoraggiare e non a restringere l’utilizzo di misure straordinarie di tutela sanitaria, escludendo il paradosso che per giornate prese in coerenza del carattere straordinario, sottolineato dal comunicato del Presidente, siano richiesti, nella confusione in cui si sono stati lasciati gli uffici del personale nei centri, addirittura ricorsi alle ferie!
4) Si chiede un immediato incremento delle ore a disposizione per il personale delle ditte di pulizia
Roma, 6 marzo 2020
FLC CGIL - UIL RUA