Una buona notizia tra le tante negative e preoccupanti che arrivano sulla ricerca pubblica e sull’Enea in particolare. Il decreto assunzionale atteso è stato finalmente licenziato per la registrazione della Corte dei Conti e riguarda anche l’Enea. Parliamo quindi dei 118 già previsti più le autorizzazioni per 63, rispettivamente autorizzate sul 2010 e 2011.
Estenuante è stato l’iter di queste autorizzazioni, che finalmente sono andate in porto, nonostante la latitanza e la noncuranza della gestione commissariale avevano rischiato di non consentire all’ Enea di aggiungersi agli altri enti di ricerca.
Un risultato frutto quindi delle numerose e continue iniziative sindacali, con presidi, manifestazioni, incontri. Tutti ricordano i pasticci del concorsone, poi i mesi persi a riscrivere una dotazione organica risultata non regolare perché forzata senza autorizzazione dal commissario con i 190 fatti nel 2010, e quelli persi invano nell’attesa del decreto; il quale, nonostante le rassicurazioni ostentate dal commissario, giaceva tra le pile di documenti al ministero e solo grazie ad uno dei numerosi presidi sindacali si è riusciti ad averne notizia ed arrivare finalmente ad una regolarizzazione, che consente oggi all’ Enea di essere al passo degli altri enti.
Il risultato ottenuto, purtroppo, non ci fa dimenticare che un’intera generazione di precari è stata letteralmente cancellata, attraverso i progressivi mancati rinnovi dei contratti alla scadenza, privando quindi il futuro dell’ente di un bacino prezioso di risorse già formate. Questo mentre i pochi precari ancora presenti restano addirittura sottopagati o definiti funzionari di amministrazione, benché assunti come fisici, ingegneri, chimici.
Un bilancio assolutamente negativo, quindi, da parte della gestione commissariale quello sul precariato, un disinteresse per le nuove generazioni che non trova confronti in nessun ente e di cui daremo al più presto documentato riscontro pubblico.