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ENEA: parte il telelavoro. Sul resto tutto rinviato a settembre

Il resoconto dell'incontro di trattativa del 25 luglio 2013.

26/07/2013
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Sottoscritto ieri, 25 luglio 2013, l’accordo sul telelavoro da tutte le organizzazioni sindacali. Nel merito l'accordo tratta le modalità organizzative e materiali con cui si darà attuazione al telelavoro: fissa al 3% la percentuale dei dipendenti che potranno usufruire dell’istituto, ma da questa percentuale saranno scomputati come fuori quota i dipendenti in condizione di invalidità totale (al 100%).

Si prevede la possibilità per i singoli dipendenti di presentare progetti di telelavoro all’unità si appartenenza, di cui non sarà vincolante il parere del responsabile e si fissano quindi i criteri per punteggi sulla base dei quali stilare apposita graduatoria. 

Ora l’accordo deve fare il suo iter di certificazione e nel frattempo sarà messo a punto il relativo regolamento attuativo, su cui vi è già una intesa di massima.

Nulla di fatto invece sulle progressioni, se ne riparlerà a settembre. Si segnala che il pomeriggio del 24 luglio alla vigilia dell'incontro, l’ENEA aveva inviato una nuova proposta che azzerava sostanzialmente il precedente documento. Venivano quindi sostanzialmente cancellate le tre ipotesi prospettate nel primo documento, consegnato la scorsa settimana, le quali erano state oggetto di una prima riflessione nel corso della precedente riunione di trattativa. Invece, con un blitz che è apparso incomprensibile, anziché provare a sintetizzare le riflessioni intervenute, la Delegazione ha tentato di bypassarle con un nuovo testo che le azzerava completamente.

Pertanto mentre per le progressioni della parte dei lavoratori appartenenti ai livelli IV-VIII, su cui vi è già una prima condivisione sui criteri di partecipazione, si sono fatti dei progressi nella discussione sul peso dei titoli e dell’anzianità; per la parte dei livelli I-III si è tornati al punto di partenza, perché l’ENEA non vuol far evolvere la discussione, in particolare per quanto riguarda il riconoscimento del principio contrattuale delle anomale permanenze e della trasparenza dei titoli (che nelle intenzioni dell’ente si concentrano soprattutto sugli incarichi di struttura, magari proprio di quelli assegnati a ridosso della data concorsuale (31 dicembre 2010).

Si è fatto riferimento ai bandi del CNR come strumento di lavoro, ma occorre segnalare che in quell’ente le posizioni di responsabilità sono tre volte inferiori a quelle dell’ENEA, dove sono 310, sia pure in presenza di un numero triplo di dipendenti (per non parlare del già citato INFN dove le responsabilità sono 110 su 2000 dipendenti); ma soprattutto occorre segnalare come al CNR tali incarichi di responsabilità siano stati assegnati in maniera selettiva e trasparente, non certo per investitura come all’ENEA. Infine nei bandi del CNR si alleggerisce il concetto delle anomale permanenze in quanto hanno la decorrenza fissata al 2009, dopo anni di sostanziale blocco delle progressioni per tutti, mentre all’ENEA, per esempio, sono state fatte progressioni di carriera già nello stesso 2010 e appare difficile pensare che si possa essere valutati due volte,per lo stesso anno e per lo stesso periodo!

Comunque il nuovo testo presentato dall’ENEA non è stato valutato dal tavolo come una base possibile di confronto e la discussione, pertanto alla fine sul tema ci si è aggiornati a settembre. 

Rinvio a settembre anche per le altre materie quali il conto terzi e la questione turni. Per quanto riguarda quest’ultimo punto, il problema ad oggi riguarda il mancato adeguamento delle corresponsioni economiche a quanto previsto dal CCNL Ricerca che, contrariamente a quanto sostenuto in un primo momento dall’ENEA, come da noi sostenuto, sono più favorevoli rispetto a quanto oggi percepito dai lavoratori in turni. E’ evidente ceh si tratta di un inutile danno a carico dei lavoratori che va rimosso immediatamente.

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