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ENEA: si interrompono le trattative sull'applicazione del contratto integrativo

Registrate gravi inadempienze da parte dell'Amministrazione: i sindacati chiedono chiarezza prima di proseguire. Il resoconto dell'incontro del 16 settembre 2011.

19/09/2011
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L’incontro tecnico di venerdì 16 settembre, propedeutico a quello previsto per lunedì 19, con all’ordine del giorno l’avanzamento delle trattativa per la piena applicazione del contratto integrativo sottoscritto il 24 giugno scorso, non ha potuto evolvere nel modo previsto, anzi, c’è stata la rottura del tavolo.

Praticamente tutte le Organizzazioni sindacali hanno evidenziato gravi incongruenze nell’operato della commissione incaricata di assegnare i nuovi profili degli EPR a parità di livello, che rischiano di pregiudicare seriamente l’applicazione stessa del contratto integrativo e quindi il perfezionamento delle operazioni di equiparazione, necessarie per il pagamento in busta paga delle nuove retribuzioni a partire dal prossimo mese di ottobre.

Infatti per alcune centinaia di dipendenti la commissione, in sede di attribuzione del nuovo profilo epr, invece di procedere direttamene all’assegnazione, ha delegato ai vari capi unità la richiesta di schede valutative circa il possesso di requisiti di tipo amministrativo o tecnico, propedeutiche all’attribuzione dello specifico profilo. In sostanza la Commissione ha abdicato al proprio ruolo, complicando il lavoro di equiparazione e rimandandolo ad un improbabile meccanismo affidato ai responsabili di struttura. E’ evidente che ciò rischia di pregiudicare l’esito stesso dell’operazioni di inquadramento: infatti l’assegnazione ad altro profilo tecnico rispetto a quello amministrativo posseduto, ha l’obiettivo di ridurre la popolazione dei lavoratori “fuori ruolo” dell’ENEA.

Questa operazione che non comporta benefici economici, rischia di far passare dai 200 preventivati, ai circa 500 dipendenti fuori ruolo “a esaurimento” ed è poi in netto contrasto con quanto fatto, giustamente, dalla Commissione in sede di attribuzione del profilo di ricercatore o tecnologo, dove non sono state fatte “disamine” sul tipo di laurea posseduta dal dipendente o di attività di tipo amministrativo svolta, ma si è badato all’obiettivo di inquadrare i lavoratori ENEA nei nuovi profili di ricercatore e tecnologo, riducendo al massimo il personale fuori ruolo..

Per questo tutte le OO.SS. hanno chiesto di tornare allo spirito dell’accordo e quindi di ritirare la nota indirizzata ai responsabili di struttura o, in subordine, di renderla inefficace. Infatti, a nostro avviso i responsabili di struttura non sono obbligati a rispondere alla nota della Commissione e non sono  tenuti a sostituirsi ad essa.

Contestualmente si è chiesto di rivedere la decisione circa il declassamento di 14 dipendenti 9.1 che, in virtù delle storia stratificata dell’Enea, in uno dei tanti sistemi utilizzati, sono passati di livello in un momento in cui non possedevano gli importi minimi di Ear pur previsti in quel livello. Pertanto, in questi casi l’amministrazione assegnando il dovuto stipendio minimale da 9.1, certificato formalmente anche in busta paga, si riservava di recuperare a parte e nel tempo, come “debito”, quella parte di anzianità che era stata “anticipata”. Ora l’Enea, con l’evidente tentativo di speculare su altre operazioni di equiparazione dove l’insufficiente maturato economico per l’inquadramento al livello presunto ha causato l’inquadramento a livello inferiore (occorre ricordare che tale principio è sancito dal CCNL), vorrebbe declassare al III EPR livello questi dipendenti. E’ evidente che le due vicende non sono equiparabili perché il CCI fa riferimento al maturato economico posseduto, cioè quello che è scritto sulla busta paga. Ora questi dipendenti hanno, a tutti gli effetti, il maturato economico necessario per l’inquadramento ed hanno quindi diritto all’inquadramento spettante! Se poi, a parte, devono sanare debiti contratti nell’intrigata storia contrattuale dell’Enea, questi possono essere saldati come sempre successivamente, oppure trasformati in “temporizzazione” negativa del tempo utile ad acquisire la prossima fascia stipendiale.

L’obiettivo di ottobre per pagare i nuovi emolumenti degli EPR resta prioritario, ma appare evidente che alla luce di quanto detto sopra è necessario un richiamo al rispetto di quanto pattuito in sede di CCI. Ci aspettiamo quindi che su queste due questioni l’ENEA receda dai propri intendimenti e recuperi la coerenza con il contratto integrativo. A questo punto la riunione prevista per oggi, lunedì 19 settembre, è rimandata, ma ci attendiamo una riconvocazione coerente e in tempi rapidi, a valle del chiarimento richiesto dal tutte le OO.SS.

A margine della riunione ci sono state poi date alcune comunicazioni relative ai conteggi effettuati sulle voci accessorie. E’ stata definita, come precedentemente convenuto, la trasposizione degli importi della precedente indennità di sede Enea nelle nuove  indennità IOS (livelli I-III) e Indennità di ente mensile (livelli IV – VIII). A questa si aggiungono anche i residui previsti dall’accordo del 18 luglio (400 mila euro per i livelli I-III e 200 mila per i livelli IV – VIII), per cui gli incrementi medi dello IOS e dell’IdE mensile per tutti fanno circa 34 euro mensili. Ci sono quindi le condizioni (doveva avvenire a partire da oggi) per andare alla chiusura definitiva, anche formale, di tutti i conti del fondo 2010, verificando ulteriori eventuali conguagli e residui utilizzabili per il personale.

Va rilevato che la soppressione della vecchia indennità di sede Enea, crea una sperequazione nei confronti dei lavoratori della sede disagiata del Brasiamone, i quali percepivano una indennità più elevata rispetto agli altri centri: ora questo differenziale dovrà essere salvaguardato, indipendentemente dalle difficoltà tecniche che si sono riscontrate in sede di perfezionamento del contratto integrativo 2006-2009, perché era fondata e continua ad essere fondata la ragione del differenziale esistenze, in relazione al maggiore disagio di questa sede.

Inoltre si è in attesa della circolare sul nuovo orario che dovrebbe recepire le novità interessanti contenute nel recente accordo che allineano, dentro una concezione che privilegia gli obiettivi e la responsabilizzazione rispetto ad un organizzazione puramente formalista e gerarchica, l’Enea al resto della ricerca pubblica.

Mentre, infine, non ci sono ancora novità sul fronte dei precari, ma solo spiragli senza dati certi per il concorsone dei 118. Siamo ancora in attesa infatti della registrazione da parte della Corte dei Conti del “famoso” decreto ministeriale previsto dalla L 133/08, per il computo del budget assunzionale del turn over del 2009. E’ inammissibile che proprio il comparto della Ricerca, che soffre di una pesante precarietà endemica, che deve far fronte al problema della “fuga dei cervelli” e alla penuria di investimenti nel settore, sia l’unico comparto pubblico che non ha ancora potuto utilizzare il turn over del 2009, a causa delle inadempienze burocratiche dei vari Ministeri competenti! Si tratta peraltro di un furto ai danni dei precari, perché si tratta di risorse esistenti e disponibili, ma “bloccate” da 2 anni.

A questo punto siamo in attesa di un rapidi riscontro da parte dell’ENEA alle richieste avanzate.

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